Didattica

La nostra azienda attribuisce da sempre una grande importanza alla Cultura e alla Didattica.

La Valle dei Cervi, il luogo magico in cui ci troviamo, si offre allo studio, come un libro aperto le cui pagine meravigliosamente illustrate raccontano una storia infinita che si offre all’osservazione degli adolescenti, risvegliando interessi e creando stimoli e domande a cui saprà rispondere solo lo studio e l’informazione, i veri pilastri della scuola e della cultura.


Attività Didattiche

Proponiamo attività e percorsi didattici diversi, legati alle varie discipline curricolari, relative agli obiettivi previsti dalla programmazione scolastica. Nell’area del Parco, si dispiegano itinerari di natura storica, geografica, archeologica e botanica, che previa pianificazione potranno avere come guida i nostri ricercatori specializzati nello studio di questo territorio.

Abbiamo a vostra disposizione una piccola guida lineare e sintetica, con schede di approfondimento per la conoscenza dei luoghi e le culture distintive del territorio, che è stata curata da studiosi specializzati nei settori di riferimento.

La nostra direzione è a disposizione delle Scuole e degli Enti interessati alle escursioni, previste in tempi scolastici e quindi destagionalizzati, nei confronti di quelli a maggiore vocazione turistica, per qualsiasi informazione relativa a visite o itinerari tematici per scolaresche, gruppi di studio o d’intrattenimento.

Potrete inviarci la richiesta specificando i vostri interessi, con una e-mail o con una lettera a cui daremo immediato riscontro, con relativo preventivo e programma con i costi e i tempi delle visite guidate, se ne avrete l’esigenza.

Nei nostri programmi sono previste pause ricreative per la colazione a sacco o prenotate presso la nostra azienda, da consumare sulle comode panche della pineta che si volge alla magica Baia di Porto Badisco.

COME FARE PER PRENOTARE UNA GITA DIDATTICA:

Per organizzare una gita, con accompagnatore qualificato, contattaci per una trattativa privata *.

* Gruppo minimo 12 persone


Le Nostre pubblicazioni

Nel 2020 abbiamo pubblicato un pamphlet, di cui andiamo particolarmente orgogliosi, che racconta la storia della “Grotta dei Cervi” di Porto Badisco e di Otranto alla cui redazione hanno partecipato importanti esponenti della cultura e dell’editoria salentina, come il Prof. Pietro Medagli, il Prof. Francesco Corona e lo scrittore Maurizio Nocera.

Curatore editoriale Salvatore Fabrizio.

Testi e grafica a cura di Angela Fabrizio

Copertina Pamphet Grotta dei Cervi
Copertina Pamphet Grotta dei Cervi

Clicca sul bottone “Download” per scaricare il Pamphlet completo sulla

Grotta dei Cervi


“Il percorso botanico ha come obiettivo l’approfondimento dello studio ecologico e del riconoscimento in campo della flora delle falesie rocciose di un’area altamente significativa delle vicende paleografiche della Puglia con presenza di specie rupicole rare ed endemiche, risultato di antichi eventi geologici, come le glaciazioni quaternarie, che hanno creato ponti di connessione con la penisola Balcanica permettendo l’esistenza di molte specie vegetali, come la ben nota Campanula pugliese o il Kummel di Grecia ed a fenomeni di isolamento che hanno permesso l’insorgere di endemismi rarissimi come l’Alisso di Leuca, la Veccia di Giacomini, il Fiordaliso nobile ed altri, tutte specie antichissime che sono sopravvissute ai cambiamenti ambientali grazie a peculiari strategie adattive all’habitat rupestre.”

Prof. Pietro Medagli


Maurizio Nocera

La straordinaria energia simbolica proveniente dalle visceri del tempo si trova nell’affascinante TERRA D’OTRANTO, più anticamente Messapia, alla lettera Terra fra due mari. Abitata da un popolo che parlava una propria lingua, aveva costumi tipici e costruiva edifici e necropoli in pietra. Adorava divinità pagane come Zeus, di cui ci è giunto lo splendido simulacro di Ugento, conservato oggi al museo di Taranto.
Messapia è quella terra chiamata Calabria o dei Sallentini, quindi Puglie ed infine Puglia e che noi oggi conosciamo come Salento. La terra più ad Oriente d’Italia col Capo d’Otranto in cui il faro della PALASCIA è il punto più estremo e sul cui mare sorge prima d’ogni dove il sole. Fu terra magnogreca e latina, ma è dai secoli VIII-IX che abbiamo la testimonianza di una delle più grandi abbazie del meridione SAN NICOLA DI CASOLE. Nel monastero vivevano monaci Basiliani, esperti conoscitori del greco e del latino, intenti alla cura dello spirito e del corpo. Nel silenzioso scriptorium medioevale, si miniavano quei codici che oggi possiamo leggere: da Talete ad Anassimandro, da Platone ad Aristotele. Agli inizi del Mille, tutta la costa brulicava di navi, fino a 200, pronte a salpare per l’Oriente in nome di Dio, ed è proprio da qui che passava la via Francigena, quella che San Francesco e i Crociati calcarono per andare in Terra Santa. Il MOSAICO PAVIMENTALE di Otranto fu eseguito dal 1163 al 1165, per ordine dell’arcivescovo Gionata, dal presbitero Pantaleone, monaco dell’Abbazia di San Nicola di Casole ed è un racconto di quasi 700 metri quadri; composto da cinque parti costruite su maestosi alberi di fico, di cui il più importante è quello della navata centrale, carico di significati iconografici non sempre decodificabili. I simboli del Bene e del Male si riferiscono a scene bibliche dell’Antico Testamento e a non poche scene profane come quelle di Re Artù, Alessandro Magno, animali mostruosi, draghi, serpenti e simboli sacri e profani.

I pittogrammi della Grotta dei Cervi di Porto Badisco

avevano funzione didattico educativa per i

giovani preadolescenti. I ragazzi accompagnati dal

loro sciamano-sacerdote erano sottoposti a riti di

passaggio che prevedevano l’acquisizione di conoscenze

ascetico-meditative superiori che possiamo

recuperare sia nei testi biblici sia in quelli induisti.

A tale rituale si sottoponevano giovani, di età compresa

tra i sette e gli undici anni, selezionati dallo

SCIAMANO, i quali dopo le prove firmavano questo

particolare evento iniziatico in grotta, con le

impronte delle loro mani. Lo sciamano-sacerdote

selezionava così i futuri apprendisti sciamani e

futuri guerrieri sacri, inoltre spiegava le pratiche

ascetiche del Carro del Fuoco con i quattro animali

sacri:

UOMO TORO AQUILA LEONE

Prof. Francesco Corona – Link Campus University di Roma

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